Cos’è un’azione? Cosa significa l’acronimo IPO?
Un’azione è un titolo che rappresenta una quota della proprietà di una società per azioni (S.p.A.). Il possessore diventa un’azionista.
Immagina di avere un’azienda che costruisce cuffie per ascoltare la musica. Alle persone piacciono molto le tue cuffie e allora decidi di aprire un negozio per aumentare la tue vendite. Questo negozio riscuote ancora più interesse e le richieste aumentano.
Molte persone, vogliono investire nella tua azienda.
Decidi allora di emettere delle azioni.
Dividi la tua azienda comprendente il suo patrimonio netto, cioè il negozio, il tuo capitale e i tuoi conti, in tante azioni dal valore di 0,01%. Gli azionisti comprano un determinato numero di azioni e sperano che l’azienda accresca il proprio valore, in modo da partecipare periodicamente ai profitti che si chiamano dividendi che appunto dovranno essere divisi tra tutti gli azionisti.

Fatto questo la parola d’ordine sarà aspettativa.
L’azionista si aspetta che l’azione cresca nel tempo e quindi ci guadagni in futuro quando la rivenderà.
Per valutare se l’azienda va bene, si va a guardare il prezzo delle azioni sul mercato. Se l’azienda dovesse affrontare un periodo negativo, le persone potrebbero vendere le azioni e il prezzo dell’azione scenderebbe.
Un altro strumento importante che può condizionare l’azienda è l’indice.
Un esempio può essere l’S&P500, un indice americano dove sono quotate le 500 aziende più importanti che possono dare un’idea sulla capacità di un paese ma non di un’economia intera.
Un’azienda nel momento in cui emette azioni dipenderà dagli azionisti e quindi sarà l’azienda a dover sottostare alle scelte, giuste o sbagliate, perché hanno diritto di voto. L’azionista ha un solo scopo, quello di far crescere il prezzo delle azioni.
IPO (Initial Public Offering)
L’azienda emettendo azioni, ottiene la diffusione dei titoli tra il pubblico requisito fondamentale per ottenere la quotazione dei propri titoli su un mercato regolamentato.
L’IPO, rivolto al pubblico degli investitori, sollecita gli investitori e la neo società diventata Società per Azioni (S.p.A.) sarà costretta ad osservare il testo unico della Finanza per una massima trasparenza verso i destinatari dell’offerta.
L’IPO è un’operazione molto lunga e complessa, suddivisa in più fasi e coinvolge diversi soggetti come la società emittente, il consorzio di collocamento , gli studi legali etc.
Voglio farvi un esempio famosissimo per farvi capire come GOOGLE si sia insediata sul mercato nel lontano agosto del 2004 con l’asta olandese (dutch auction).
In sostanza, ciascun investitore interessato alla sottoscrizione delle azioni Google in IPO, come i nostri investitori dell’azienda CUFFIE S.p.A. (come l’es. della figura sopra), inviò al proprio Broker una proposta d’acquisto con prezzo e quantità d’azioni, con una forchetta di prezzo dai 108 a 135 dollari stimata dalla società, ma non vincolante.
L’asta olandese aveva previsto che il prezzo finale dell’offerta sarebbe stato quello più elevato al quale tutte le azioni oggetto dell’IPO sarebbero state vendute, anche se in verità i manager della società si erano riservati la possibilità di fissarlo a un livello inferiore.
Si trattò di un meccanismo “democratico”, che affidò al libero gioco del mercato la fissazione del prezzo d’offerta e non fece differenza tra investitori privati e istituzionali, piccoli o grandi, che tagliò fuori dall’affare tutte le investment bank (tranne Morgan Stanley e Csbf), che guidarono il collocamento (cosi si chiama l’entrata in borsa di una società), ottenendo però una commissione del 2,8% nettamente inferiore al consueto 7% perché non ci fu book-building.
Al termine dell’asta, durata da venerdì 13 a mercoledì 18 agosto, la forchetta fu rivista fino a 85-95 dollari per azione e il quantitativo di azioni da vendere, fu ridotto da 26,7 a 19,6 milioni di azioni, successivamente aumentata di 2,94 milioni.
Il 19 agosto il prezzo fu definitivamente fissato a 85 dollari per azione.
Lo stesso giorno il titolo esordì al Nasdaq chiudendo la prima seduta con un rialzo al 18% a 100.3 dollari, con 22,2 milioni di titoli scambiati.
Nel 2005 Google quotava intorno ai 300 dollari.
Spero che questo piccolo aneddoto su una società importante come Google (Alphabet Inc.) con CEO Sundar Pichai oggi fattura oltre 182,5 miliardi di dollari (2020) il cui valore di una sola azione si assesta a 2235 dollari, vi abbia chiarito cos’è un’azione e come si può emettere su un mercato regolamentato come il Nasdaq.
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Non sono un consulente finanziario e non gestisco nessun tipo di portafogli, non faccio consulenza personalizzata, anche perché sarebbe impossibile visto che esistono situazioni finanziarie diverse a seconda dell’investitore. Ogni mio articolo ha carattere puramente informativo e non rappresenta un invito ad acquistare o vendere degli strumenti finanziari trattati.
